Chi era Luki
Luki Massa è stata un’attivista politica e culturale lesbica e femminista, fotografa, grafica, regista, organizzatrice di eventi culturali e attivatrice di energie creative, che ha sempre lavorato instancabilmente per stimolare le lesbiche ad esprimersi ed inventare e per far circolare e conoscere quello che le lesbiche pensavano e creavano, in tutti i campi della produzione di immaginario.
Dalla nascita agli anni ‘80
Luki Massa è nata nel 1962 e ha vissuto in provincia di Napoli fino a quando, a 17 anni, ha lasciato il paese dove era cresciuta per viaggiare alcuni mesi per l’Italia e l’Europa. A 18 anni si è trasferita a Bologna.
Visibile come lesbica fin da adolescente, è stata, ancora giovanissima, una delle protagoniste della nascita del movimento lesbico negli anni ‘80 del Novecento.
Nel 1980 fonda infatti, insieme alla sua compagna di allora, Nadia Magrini, il Tiaso, primo collettivo politico lesbico a Bologna e uno dei primi in Italia. Nel saggio “Lesbofemminismo tra Bologna e Firenze nei primi anni Ottanta”, nel volume “Una ribellione necessaria”, Franca Gianoni racconta “Ho cercato il lesbismo politico dentro Bologna. […] ho conosciuto il Tiaso, che era un gruppo di lesbiche più o meno adolescenti, era presente lì Luki Massa allora giovanissima e già determinatissima”. Nel recente volume L’emersione imprevista. Il movimento delle lesbiche negli anni ‘70 e ‘80, la storica Elena Biagini dedica un paragrafo proprio all’esperienza del Tiaso, ricordando come il collettivo avesse l’obiettivo di “creare una nuova immagine lesbica attraverso mostre, proiezioni, incontri pubblici e trasmissioni radio. Una delle attività, infatti, è una trasmissione radiofonica settimanale […] In volo, dall’omonimo romanzo di Kate Millet, che va in onda per sette mesi tra il 1982 e il 1983”.
Nel 1982 partecipa alla presa del Cassero.
Nel 1983 è tra le organizzatrici del 3° Convegno di Donne Lesbiche. In Una Ribellione necessaria Franca Gianoni scrive “Allora con Marzia e Luki chiamammo a raccolta i collettivi femministi bolognesi a cui esponemmo la nostra intenzione di fare quel convegno e chiedemmo appoggio” (p. 101). “In seguito al convegno nacque a Bologna un secondo gruppo lesbico collegato all’alveo della riflessione femminista e si riuniva anche nelle stesse sedi. Si sciolse dopo un certo periodo, ma da esso passarono anche alcune che diedero vita ad altre situazioni lesbiche a Bologna, per esempio Visibilia.” (p. 102)
Dopo il Convegno lesbico nazionale, fonda con altre un altro collettivo a metà anni Ottanta, “Lei Lesbica” Paola Cavallin “Nespole, nurzie e camionare. Il lesbismo a Bologna anni ’70 e ’80” su Lei lesbica (p.55)
Negli anni ‘80 Luki partecipa, con grande energia organizzativa e creativa, a tutte le assemblee e gli incontri lesbici e lesbofemministi che si svolgono in Italia.
Nel 1989 è tra le fondatrici dell’associazione lesbica Visibilia, con cui contribuisce ad organizzare il festival di cinema lesbico Immaginaria, dal 1993 al 2002.
Gli anni ‘90 e 2000
Nel 1992 è tra le organizzatrici della 1a Settimana Lesbica e nel 1996 partecipa all’organizzazione della 2a Settimana Lesbica.
Nel 1999 gira il suo primo cortometraggio, “Rapido finale con passione”, che viene proiettato in molti festival internazionali. Gli altri suoi cortometraggi sono “Que sera sera” del 2003 e “Split” del 2007.
Agli inizi degli anni 2000, insieme ad altre socie dell’associazione Visibilia, decide, per divergenze interne, di uscire dal progetto di Immaginaria (che poi, a causa della morte prematura della sua direttrice artistica Marina Genovese, ha avuto un periodo di sospensione2).
Nel 2002 fonda l’associazione Fuoricampo Lesbian Group, con cui, dal 2006, è direttrice artistica del festival di cinema lesbico Some Prefer Cake, fino al 2014, quando la sua malattia determina la sospensione del festival.
Nel 2006, sempre con Fuoricampo, organizza “Il valore delle differenza: l’attualità e il pensiero di Audre Lorde”, il primo convegno in Italia dedicato alla poeta e attivista lesbica afroamericana Audre Lorde.
Dal 2006 è tra le attiviste del coordinamento nazionale Facciamo Breccia che, dal 2006 al 2013 organizza le manifestazioni No Vat contro l’alleanza clerico-fascista rafforzata dal papato di Ratzinger.
Nel 2007 scrive il saggio “Cinema lesbico. Da oggetti della rappresentazione a soggetti” per il volume collettivo We will survive! Lesbiche, gay e trans in Italia,curato da Paolo Pedote e Nicoletta Poidimani ed edito da Mimesis.
Nel 2008 scrive il saggio “Motore>Azione! Tre decenni di regia lesbica” per il volume collettivo La storia che non c’era, il movimento delle lesbiche in Italia, a cura di Monia Dragone, Cristina Gramolini, Paola Guazzo, Helen Ibry, Eva Mamini, Ostilia Mulas, edito da Il Dito e la Luna.
Dal 2008 al 2014 è direttrice artistica del festival di cinema trans Divergenti, organizzato dal MIT.
Nel 2009 si candida alle elezioni comunali nella lista di donne Altra Città. Collabora all’esperienza della Rete Siamo la cultura e apre, insieme alle compagne di Fuoricampo, la sede dell’associazione nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana Senza Filtro, in cui per anni, instancabilmente, organizza eventi lesbici.
Nel 2010 partecipa all’organizzazione delle 5 Giornate Lesbiche a Roma.
A Bologna Luki partecipa a tutte le reti femministe che si sono succedute negli anni e alle mobilitazioni femministe e lgbtq, tra cui la Rete delle donne, lo Sciopero delle donne, Quelle che non ci stanno. In oltre 30 anni, Luki ha stretto relazioni con femministe e lesbiche in tutta Italia e all’estero, a tal punto da essere un punto di riferimento all’interno della comunità: al suo funerale, nel settembre 2016, celebrato al Centro delle donne di Bologna, hanno partecipato centinaia di lesbiche e femministe per darle l’ultimo saluto.
